La storia del nostro gruppo scout inizia nel lontano 1987, in maniera piuttosto anomala. L'allora parroco del paese, don Pierino Giacri, andò un giorno a Torino in cooperativa scout e compro una copia del libro "Scoutismo per ragazzi," scritto dal fondatore del movimento scout Lord Baden Powell. Spinto forse da progetti futuri, comprò anche dei fazzolettoni a strisce verdi e gialle, che poi si scopri essere di un gruppo di Torino, e tornò al paese per fare una bella proposta ai ragazzi del posto. Don Pierino chiese a ragazzi tra i quindici e i dodici anni di leggere il libro e di formare una pattuglia come quelle descritte proprio da B.P. (quelle che oggi chiamiamo squadriglie). I ragazzi aderirono con entusiasmo, fecero la promessa, allora non valida perché il gruppo risultava inesistente per l'AGESCI, e condussero in autonomia le attività di una pattuglia per alcuni anni. Poi vennero mossi dalla voglia di proporre ad altri quello che loro stavano vivendo e decisero quindi di voler diventare capi e di condurre attivita di branco e di reparto. Sapevano però che non avrebbero mai ricevuto l'autorizzazione a condurre le attività da parte dell'AGESCI poiché nessuno di loro aveva il brevetto di capo e nessuno era quindi riconosciuto dall'associazione come tale; questi ragazzi decisero allora di appoggiarsi ad un vicino gruppo esistente, il San Damiano. Ci fu quindi un cambio di fazzolettone: il Callianetto adottò i colori del San Damiano, facendo anche saltuarie attività con questo gruppo. Dopo qualche anno si senti la necessità di avere un riconoscimento ufficiale dell'associazione: alcuni ragazzi iniziarono l'iter di formazione per diventare capi, la zona riconobbe quindi ufficialmente il gruppo e la sua esistenza. (Ri)nacque il Callianetto 1.Ora che il Callianetto esisteva come gruppo scout, voleva dei suoi colori ufficiali e un fazzolettone tutto suo: i capi indissero quindi un grande concorso tra tutti i ragazzi. Dai lupetti ai rover, tutti potevano proporre un disegno del loro fazzolettone, che la giuria dei capi avrebbe poi valutato. Il compito fu davvero difficile perché molti furono i disegni bellissimi, ma alla fine vinse la proposta di una scolta: il gruppo avrebbe avuto un fazzolettone a strisce blu, rosa e grigio. Le attività proseguirono serenamente fino al 1995 quando il gruppo visse una spaccatura interna alla comunità capi. La situazione fu reputata insanabile. Poichè non si riusciva a trovare una soluzione, il capo gruppo di allora, Massimo Ferrero, decise di sospendere le attività avvisando la zona Vini di tutto questo. La zona scelse cinque capi provenienti da altri gruppi, che avevano il compito di capire il problema e proporre soluzioni per permetter la riapertura del gruppo: i cosiddetti "cinque saggi". Dopo numerose riunioni in cui tutti i capi espressero il proprio stato d'animo, i propri dubbi e progetti sul futuro del gruppo, i cinque saggi non videro altra soluzione che affidare il mandato per la riapertura del gruppo a cinque capi: Massimo Ferrero, Patrizia Bagni, Franco Povero, Fausto Grassi e Raffaella Occhi. La nuova comunità capi voleva però scegliere un simbolo che esprimesse questa rinascita, dopo un periodo buio e difficile e scelse la stella, che con la sua luce aveva illuminato la strada tortuosa e li aveva portati a ricominciare finalmente le attività con i loro ragazzi. La gioia della riapertura fu talmente grande che il nome del branco diventò Rupe della stella. Le attività proseguirono serene, con alti e bassi, con le solite difficolta nel reperire capi disponibili ma furono tutto sommato divertenti e avventurose come sempre. Alcuni ragazzi di allora, come Denise e Sara, decisero di continuare il loro cammino come capi in associazione e per dare agli altri quello che avevano ricevuto. Recentemente, il gruppo, ha ancora vissuto momenti molto difficili che hanno costretto la comunità capi a sospendere nuovamente le attività e a ricercare la forza per andare avanti. Oggi però le difficoltà sono superate e lontane e la comunità capi ha accolto capi giovani e pieni di entusiasmo in realtà vecchie conoscenze che hanno già percorso tutto il cammino come ragazzi e hanno deciso di percorrere un tratto di strada con noi come Sara, Denise ed Elisa. La comunità capi ringrazia tutti quelli che si sono messi in gioco anche solo per qualche giorno, mese o anno per realizzare insieme questo grande progetto educativo che va avanti ancora oggi.